Incontro Galeotto con Vera Gheno

Cos'è

Martedì 21 novembre 2023 si svolgerà l’intervista alla sociolinguista Vera Gheno, a cura dei ragazzi e delle ragazze del progetto Galeotto fu il libro incentrata sull’ultimo saggio dell’autrice, Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole (Einaudi, 2021). L’evento, che si terrà presso l’Atrio Bassani del Liceo Ariosto, vedrà la partecipazione di undici classi e perciò suddiviso in due turni consecutivi.

Si parte da tre semplici parole: dubbio, riflessione e silenzio. Dare loro una definizione sembra facile, scontato: il dubbio è mancanza di certezze, riflettere vuol dire pensare, il silenzio consiste nella mancanza completa di parole richiamando il concetto di vuoto.

L’autrice rielabora questi tre concetti, proponendoci un metodo per utilizzare in modo più consapevole e costruttivo la nostra meravigliosa lingua.

Ed è così che il dubbio diventa un ponte fra noi stessi e gli altri e, soprattutto, la bussola che ci permette di esplorare le terre sconosciute davanti a noi. Comprendere la realtà che ci circonda è un’impresa che diventa ogni giorno più complessa.​​ Perciò è fondamentale fermarsi per un attimo, prendersi il giusto tempo per capire a fondo ciò che accade: è questo che Vera Gheno intende per riflessione. E se alla fine ci accorgessimo di non avere nulla da dire? Si può sempre scegliere lo spazio dell'ascolto e del pensiero, necessario per comprendere non solo le parole, ma anche chi le pronuncia. In fondo, anche il silenzio comunica.

L’evento approfondirà anche le tematiche legate alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che ricorre il 25 novembre. L’autrice infatti in molti suoi saggi e interventi ha riflettuto su come il linguaggio da un lato alimenti la cultura patriarcale, ma dall’altro possa essere un mezzo per l’educazione di genere. Come afferma nel saggio Femminili Singolari. Il femminismo è nelle parole scrive: "lo non penso che uomini e donne siano uguali. Penso che siano differenti, ma che questo non impedisca loro di essere pari. Dover essere uguali per poter essere pari significa rinunciare a qualcosa: alla nostra diversità di donne rispetto agli uomini. La diversità è bella; personalmente, la trovo un valore da coltivare e preservare.”