Una storia terribile per non dimenticare la tragedia delle foibe.
Furono migliaia gli italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia che vennero uccisi in modo brutale in quelle terre, passate alla Jugoslavia al termine della Seconda Guerra Mondiale. Tra queste vittime ci fu anche Norma Cossetto, gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani a soli ventitré anni. Norma era iscritta al quarto anno del corso di laurea in lettere e filosofia all’università di Padova e aveva tanti sogni come i giovani della sua età: fare l’insegnante in primis. Tutto venne spezzato dalla violenza dei suoi assassini così come avvenne per tante altre vittime di quella generazione travolta dalla disumanità della guerra.
Una legge dello Stato, che risale al 2004, ha istituito il Giorno del Ricordo e da allora è come se ci si fosse accorti per la prima volta di quanto avvenuto lungo il cosiddetto “Confine orientale”. Un lungo e colpevole silenzio e letture politiche strumentali degli avvenimenti sono responsabili di polemiche pretestuose e di un oblio che è durato fino ai giorni nostri. Il Liceo Ariosto e il gruppo Esercizi di Memorie propongono in occasione di questa ricorrenza, venerdì 10 febbraio, una conferenza-lezione in Atrio Bassani a partire dalle 12:10 del prof. Giuseppe Quattrini del dipartimento di Filosofia e Storia dal titolo: “Gli orrori delle foibe, la storia di Norma Cossetto”. L’iniziativa si ripromette di rappresentare un’occasione per far conoscere sempre di più vicende e questioni molto complesse per rispondere all’esigenza morale di rimediare, per quanto possibile, a decenni di rimozione della memoria.