Un viaggio. Un viaggio che fin da subito non si può definire tale perché ha un inizio ma non una fine.
Oro puro: questo il titolo dell'ultimo romanzo di Fabio Genovesi, pubblicato da Mondadori il 6 giugno scorso. È proprio con Fabio Genovesi che i ragazzi e le ragazze del gruppo di lettura Galeotto fu il libro dialogheranno giovedì 22 giugno in un’atmosfera speciale con pochi semplici, eppure magici, elementi: una distesa verde, un orario inconsueto di sera e un incontro aperto anche alla cittadinanza. L’evento, infatti, si terrà nel giardino del Liceo Ariosto alle ore 21 e sarà aperto a ogni amante della lettura.
Si potrebbe dire che il titolo sia fuorviante, ma soltanto perché siamo stati abituati a riferire quelle brevi parole a un senso di avidità intrinseco nello stesso termine. La vera ricchezza di questo libro però non sta nel prezioso minerale ricercato fin dall'antichità che ha spinto l'uomo a esplorare nuovi mondi. L'oro puro di questo libro è celato nel cuore di Nuno, il giovane protagonista, un tesoro che mai si potrà bagnare del sangue degli innocenti nativi d'America.
Non c'è una meta chiara a nessuno. Nessuno, tranne all'Ammiraglio della spedizione, Cristoforo Colombo, che l'ha davanti agli occhi tanto limpida da offuscare la realtà circostante. E se per gli altri marinai la ricerca costante è quella dell'oro, che inseguono forsennatamente, quello di Nuno non si può definire UN SOLO viaggio. L'avventura per lui si incanta per qualsiasi nuova scoperta lungo la traversata, e nell'ignoto tante sono le sorprese: popolazioni sconosciute verso cui però prova profonda affinità; "nuovi" paradisi terrestri da sempre abitati dagli indigeni, che l'uomo bianco avrebbe impiegato poco a distruggere; infine, l'Amore.
Il romanzo comincia nel caldo agosto del 1492 e si ambienta per la maggior parte su una delle tre caravelle che avrebbe segnato la fine di un'era, che avrebbe portato ricchezza e anni di innovazioni e scoperte, ma, soprattutto, morte, per quanto all'inizio trasportasse soltanto la cieca paura di un pugno di uomini. Il viaggio più volte si ferma e riparte, sospinto dalla foga del Capitano e ostacolato dalle tempeste del mare. Perché laddove nel grande Oceano Pacifico una singola goccia non avrebbe mai fatto la differenza, cosa sarebbe stata un'onda, beh un'onda…